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Istituzionalizzato come una vera e propria consuetudine quale percorso formativo almeno fino a tutto il XVIII secolo, il Grand Tour si è mosso fin dalla fine del Cinquecento in una sequela pressoché ininterrotta di eruditi, letterati, filosofi che hanno fatto dell'Italia una delle mete privilegiate dei loro viaggi. Da essi, una congerie eterogenea di osservazioni e una altrettanto diversificata serie di forme letterarie: resoconti diaristici, lettere, relazioni, guide, di cui il volume pone in primo piano l'importanza per la storia delle biblioteche. L'autrice propone un'analisi delle fonti, frutto a sua volta di una complessa ricerca di tipo bibliografico e di un censimento, sia dei repertori di opere di viaggio sia delle raccolte librarie specializzate nel settore, ripercorrendo gli itinerari che hanno condotto letterati ed eruditi a visitare le principali biblioteche italiane.